Vi riportiamo per intero l’intervista al Dr. Nicola Standoli “Novità chirurgia plastica e medicina estetica 2017: la deep skin resurfacing per una pelle più bella” pubblicata su Vogue.it il 1° febbraio 2017

Siamo migliorate, abbiamo acquisito maggiore consapevolezza. Di fatto siamo più sagge, perché desiderare meno rughe non vuol dire rinunciare all’esperienza. Vogliamo invecchiare con grazia, non ringiovanire in modo sgraziato. E i medici, quelli intelligenti, sorridono. Non solo infatti possono fare un lavoro migliore, ma, grazie alle nuove tecnologie, soddisfare le necessità di ogni donna. È il caso di una nuova tecnica – la deep skin resurfacing – che promette e mantiene una pelle più luminosa, distesa ed elastica. Portavoce di questo trattamento è il Dottor Nicola Standoli, specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva e Membro dell’American Society for Aesthetic Plastic Surgery. Noi lo abbiamo intervistato.

Cosa vogliono oggi le donne in fatto di risultati estetici?
“Le donne oggi richiedono un risultato estetico che sia il più possibile naturale. Tale obiettivo può essere raggiunto sia attraverso terapie ambulatoriali non invasive o minimamente invasive, che con interventi chirurgici. Un lifting oggi, per esempio, deve essere il risultato di un riposizionamento dei tessuti e non uno stravolgimento del viso che invece deve risultare solo più fresco, più riposato, più giovane”.

Qual è la domanda che le rivolgono più spesso?

“La domanda che più frequentemente mi viene rivolta è cosa cambierei se fossi al loro posto. Domanda molto difficile perché non è quello che vedo io che devo correggere, ma devo immedesimarmi nella paziente e cercare di guardare il suo viso o il suo corpo, attraverso i suoi stessi occhi. Solo così posso ottenere il risultato migliore, che è dato dalla combinazione dei desideri di quest’ultima con quello che si può effettivamente fare“.

È finita l’era della “plastica” o semplicemente sono migliorate le tecnologie?

“I mezzi con i quali oggi ci confrontiamo per ottenere un miglioramento dell’aspetto fisico di una persona, ci permettono di ottenere un risultato molto più naturale rispetto a prima. Tale miglioramento è frutto soprattutto di una maggiore conoscenza dell’anatomia, dei risultati a breve e lungo termine di quello che noi oggi andiamo a fare, sia dal punto di vista chirurgico che da quello ambulatoriale. Ad esempio mettere dei filler, anche se solo di acido ialuronico in continuazione, alla fine produce una distorsione: il viso si gonfia, si riempie e non è sicuramente l’obiettivo che si voleva raggiungere. Conoscendo tutto questo, e dosandolo in base alle reali necessità della paziente, si ha la possibilità di ottenere dei risultati naturali. L’imperativo ai giorni d’oggi é che bisogna star bene, vedersi bene e apparire in forma, in salute ma non trasformarsi come bambole. Un ruolo fondamentale, in questo caso, viene svolto proprio dal chirurgo, in quanto la sua capacità di osservazione e di modulare gli interventi, permettono di ottenere risultati brillanti e naturali. Inoltre, anche la sensibilità e il gusto di quest’ultimo, sono importanti nell’ottenimento di tali traguardi”.

A chi consiglierebbe la deep skin resurfacing?

“La deep skin resurfacing è una tecnica che illumina, distende, compatta e rende più elastica e uniforme la pelle del viso, grazie all’associazione del laser a CO2 e del PRP ossia il plasma arricchito in piastrine e fattori di crescita concentrati, che si ottiene tramite un prelievo di sangue della paziente. La grande versatilità di questo trattamento, ci consente di effettuarlo su tutti i tipi di pelle. Infatti può essere graduata la potenza, l’intensità, la profondità del laser in modo tale da soddisfare le aspettative di ogni singolo paziente. Normalmente quelli che si rivolgono a me per questo tipo di tecnica, hanno una pelle danneggiata dal sole, dallo smog, dal fumo e dall’acne, e proprio per questo tipo di problemi la pelle ha bisogno proprio di essere rinnovata, di essere ripulita dagli strati superficiali dell’epidermide che oramai funzionano solo come un tappo. In questo modo verrà data una nuova pulizia alla pelle. Inoltre, applicando direttamente i fattori di crescita, si otterrà il massimo risultato unendo le caratteristiche di entrambi i trattamenti: con il laser C02 frazionato ultrapulsato si farà una dermoabrasione senza dolore solo un arrossamento che è in funzione dell’intensità del laser, che però, mettendoci sopra i fattori di crescita, questi ultimi ci consentono di ridurre l’arrossamento in quanto sono il più potente anti-infiammatorio presente nel nostro corpo. Ne deriva, quindi, una guarigione più rapida. Inoltre tali fattori di crescita, penetreranno nella pelle attraverso i microfori che sono stato creati con il raggio laser e vanno esattamente dove devono andare, liberando tutte le sostanze che sono necessarie per lo sviluppo di nuove cellule come collagene, ed elastina“.

Qual è il periodo dell’anno migliore per sottoporsi a questo trattamento?

“Per sottoporsi a questo trattamento, è necessario non esporsi al sole fino a guarigione avvenuta (circa cinque giorni) e poi tale esposizione deve avvenire sempre proteggendo il viso con crema ad alta protezione. Quindi il periodo migliore per eseguire il trattamento è un arco temporale che va da settembre fino a giugno“.

Ormai anche ragazze molto giovani si sottopongono a interventi di chirurgia e medicina estetica. c’è un limite di età secondo lei?

“Il limite di età è dato dal buon senso. È chiaro che andare a fare un aumento del seno a una ragazza di 16 anni, è assolutamente fuori luogo. Bisogna aspettare che lo sviluppo sia definitivo, che la ragazza abbia preso coscienza e confidenza con il proprio corpo. Discorso diverso, invece, per le malformazioni o deformità come possono essere, per esempio, le orecchie a sventola, che possono essere trattate dagli 8 anni in poi. In ogni caso, quando si tratta di adolescenti o appena maggiorenni, è sempre molto importante parlare anche con i genitori, per capire quali sono le aspettative o le necessità che hanno spinto questi giovani a richiedere l’intervento del chirurgo plastico. La stessa cosa vale per gli interventi di medicina estetica”.

Quali consigli darebbe in fatto di “stile di vita anti age”?

“Lo stile di vita ‘anti age‘ deve cominciare da subito. Noi dobbiamo essere i primi a educare i nostri figli ad uno stile di vita sano. Ma qual è questo stile di vita? Prima di tutto l’esercizio fisico seguito da una sana alimentazione evitando i Junk food, pieni di grassi e zuccheri che aumentano il fenomeno di glicazione che distrugge collagene ed elastina, preferendo alimenti come pesce, legumi, verdura e frutta, e imparare a sostituire le farine bianche troppo raffinate con quelle integrali, di farro, di kamut. E soprattutto bere molta acqua“

Smog, stress e così via… viviamo più a lungo, ma invecchiamo prima?

“La vita si è allungata e anche l’invecchiamento è cambiato. Ora si invecchia in maniera più sana. Questo ci permette oggi a 60 anni, di essere ancora attivi e di far parte integrante della società. Tutto questo grazie alle nuove conoscenze nel campo medico, alimentare e alle nuove terapie“.

Articolo: Novità chirurgia plastica e medicina estetica 2017: la deep skin resurfacing per una pelle più bella
Autore: Sofia Viganò
Fonte: Vogue.it

Vi riportiamo per intero l’intervista al Dr. Nicola Standoli “Novità chirurgia plastica e medicina estetica 2017: la deep skin resurfacing per una pelle più bella” pubblicata su Vogue.it il 1° febbraio 2017

Siamo migliorate, abbiamo acquisito maggiore consapevolezza. Di fatto siamo più sagge, perché desiderare meno rughe non vuol dire rinunciare all’esperienza. Vogliamo invecchiare con grazia, non ringiovanire in modo sgraziato. E i medici, quelli intelligenti, sorridono. Non solo infatti possono fare un lavoro migliore, ma, grazie alle nuove tecnologie, soddisfare le necessità di ogni donna. È il caso di una nuova tecnica – la deep skin resurfacing – che promette e mantiene una pelle più luminosa, distesa ed elastica. Portavoce di questo trattamento è il Dottor Nicola Standoli, specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva e Membro dell’American Society for Aesthetic Plastic Surgery. Noi lo abbiamo intervistato.

Cosa vogliono oggi le donne in fatto di risultati estetici?
“Le donne oggi richiedono un risultato estetico che sia il più possibile naturale. Tale obiettivo può essere raggiunto sia attraverso terapie ambulatoriali non invasive o minimamente invasive, che con interventi chirurgici. Un lifting oggi, per esempio, deve essere il risultato di un riposizionamento dei tessuti e non uno stravolgimento del viso che invece deve risultare solo più fresco, più riposato, più giovane”.

Qual è la domanda che le rivolgono più spesso?

“La domanda che più frequentemente mi viene rivolta è cosa cambierei se fossi al loro posto. Domanda molto difficile perché non è quello che vedo io che devo correggere, ma devo immedesimarmi nella paziente e cercare di guardare il suo viso o il suo corpo, attraverso i suoi stessi occhi. Solo così posso ottenere il risultato migliore, che è dato dalla combinazione dei desideri di quest’ultima con quello che si può effettivamente fare“.

È finita l’era della “plastica” o semplicemente sono migliorate le tecnologie?

“I mezzi con i quali oggi ci confrontiamo per ottenere un miglioramento dell’aspetto fisico di una persona, ci permettono di ottenere un risultato molto più naturale rispetto a prima. Tale miglioramento è frutto soprattutto di una maggiore conoscenza dell’anatomia, dei risultati a breve e lungo termine di quello che noi oggi andiamo a fare, sia dal punto di vista chirurgico che da quello ambulatoriale. Ad esempio mettere dei filler, anche se solo di acido ialuronico in continuazione, alla fine produce una distorsione: il viso si gonfia, si riempie e non è sicuramente l’obiettivo che si voleva raggiungere. Conoscendo tutto questo, e dosandolo in base alle reali necessità della paziente, si ha la possibilità di ottenere dei risultati naturali. L’imperativo ai giorni d’oggi é che bisogna star bene, vedersi bene e apparire in forma, in salute ma non trasformarsi come bambole. Un ruolo fondamentale, in questo caso, viene svolto proprio dal chirurgo, in quanto la sua capacità di osservazione e di modulare gli interventi, permettono di ottenere risultati brillanti e naturali. Inoltre, anche la sensibilità e il gusto di quest’ultimo, sono importanti nell’ottenimento di tali traguardi”.

A chi consiglierebbe la deep skin resurfacing?

“La deep skin resurfacing è una tecnica che illumina, distende, compatta e rende più elastica e uniforme la pelle del viso, grazie all’associazione del laser a CO2 e del PRP ossia il plasma arricchito in piastrine e fattori di crescita concentrati, che si ottiene tramite un prelievo di sangue della paziente. La grande versatilità di questo trattamento, ci consente di effettuarlo su tutti i tipi di pelle. Infatti può essere graduata la potenza, l’intensità, la profondità del laser in modo tale da soddisfare le aspettative di ogni singolo paziente. Normalmente quelli che si rivolgono a me per questo tipo di tecnica, hanno una pelle danneggiata dal sole, dallo smog, dal fumo e dall’acne, e proprio per questo tipo di problemi la pelle ha bisogno proprio di essere rinnovata, di essere ripulita dagli strati superficiali dell’epidermide che oramai funzionano solo come un tappo. In questo modo verrà data una nuova pulizia alla pelle. Inoltre, applicando direttamente i fattori di crescita, si otterrà il massimo risultato unendo le caratteristiche di entrambi i trattamenti: con il laser C02 frazionato ultrapulsato si farà una dermoabrasione senza dolore solo un arrossamento che è in funzione dell’intensità del laser, che però, mettendoci sopra i fattori di crescita, questi ultimi ci consentono di ridurre l’arrossamento in quanto sono il più potente anti-infiammatorio presente nel nostro corpo. Ne deriva, quindi, una guarigione più rapida. Inoltre tali fattori di crescita, penetreranno nella pelle attraverso i microfori che sono stato creati con il raggio laser e vanno esattamente dove devono andare, liberando tutte le sostanze che sono necessarie per lo sviluppo di nuove cellule come collagene, ed elastina“.

Qual è il periodo dell’anno migliore per sottoporsi a questo trattamento?

“Per sottoporsi a questo trattamento, è necessario non esporsi al sole fino a guarigione avvenuta (circa cinque giorni) e poi tale esposizione deve avvenire sempre proteggendo il viso con crema ad alta protezione. Quindi il periodo migliore per eseguire il trattamento è un arco temporale che va da settembre fino a giugno“.

Ormai anche ragazze molto giovani si sottopongono a interventi di chirurgia e medicina estetica. c’è un limite di età secondo lei?

“Il limite di età è dato dal buon senso. È chiaro che andare a fare un aumento del seno a una ragazza di 16 anni, è assolutamente fuori luogo. Bisogna aspettare che lo sviluppo sia definitivo, che la ragazza abbia preso coscienza e confidenza con il proprio corpo. Discorso diverso, invece, per le malformazioni o deformità come possono essere, per esempio, le orecchie a sventola, che possono essere trattate dagli 8 anni in poi. In ogni caso, quando si tratta di adolescenti o appena maggiorenni, è sempre molto importante parlare anche con i genitori, per capire quali sono le aspettative o le necessità che hanno spinto questi giovani a richiedere l’intervento del chirurgo plastico. La stessa cosa vale per gli interventi di medicina estetica”.

Quali consigli darebbe in fatto di “stile di vita anti age”?

“Lo stile di vita ‘anti age‘ deve cominciare da subito. Noi dobbiamo essere i primi a educare i nostri figli ad uno stile di vita sano. Ma qual è questo stile di vita? Prima di tutto l’esercizio fisico seguito da una sana alimentazione evitando i Junk food, pieni di grassi e zuccheri che aumentano il fenomeno di glicazione che distrugge collagene ed elastina, preferendo alimenti come pesce, legumi, verdura e frutta, e imparare a sostituire le farine bianche troppo raffinate con quelle integrali, di farro, di kamut. E soprattutto bere molta acqua“

Smog, stress e così via… viviamo più a lungo, ma invecchiamo prima?

“La vita si è allungata e anche l’invecchiamento è cambiato. Ora si invecchia in maniera più sana. Questo ci permette oggi a 60 anni, di essere ancora attivi e di far parte integrante della società. Tutto questo grazie alle nuove conoscenze nel campo medico, alimentare e alle nuove terapie“.

Articolo: Novità chirurgia plastica e medicina estetica 2017: la deep skin resurfacing per una pelle più bella
Autore: Sofia Viganò
Fonte: Vogue.it